Da leggere. Benedetto XVI: "Sono in pellegrinaggio verso Casa, circondato da amore e bontà"

Il Papa emerito risponde ai tanti lettori del Corriere della Sera che chiedevano della sua salute in una missiva consegnata a mano alla sede romana del quotidiano. Parla di “lento scemare delle forze fisiche” e della grazia dell'affetto di cui si sente circondato

Roberto Piermarini - Città del Vaticano

La lettera, indirizzata a Massimo Franco, è arrivata ieri mattina “Urgente a mano” alla sede romana del Corriere della sera, dal Monastero Mater Ecclesiae, il luogo all’interno del Vaticano, dove il Papa emerito si è ritirato dopo la rinuncia cinque anni fa.

Caro Dott. Franco, - scrive Benedetto XVI – mi ha commosso che tanti lettori del Suo giornale desiderino sapere come trascorro quest’ultimo periodo della mia vita. Posso solo dire a riguardo che, nel lento scemare delle forze fisiche, interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa. E’ una grande grazia per me essere circondato, in quest’ultimo pezzo di strada a volte un po’ faticoso, da un amore e una bontà tali che non avrei potuto immaginare. In questo senso, considero anche la domanda dei Suoi lettori come accompagnamento per un tratto. Per questo non posso far altro – conclude Benedetto XVI – che ringraziare, nell’assicurare da parte mia a voi tutti la mia preghiera. Cordiali saluti, Benedetto XVI

Il riconoscimento di una condotta esemplare tra Benedetto e Papa Francesco
“Quel riferimento al «lento scemare delle forze fisiche», la confessione di essere «interiormente in pellegrinaggio verso Casa», con la c maiuscola, e il «grazie» ai «tanti lettori» del Corriere che continuano a chiedere di lui: - commenta la missiva di Benedetto XVI Massimo Franco - sono poche parole misurate, che però trasmettono una grande profondità”. Il giornalista del Corriere della sera sottolinea “ il riconoscimento di una condotta esemplare tra lui e papa Francesco in questi cinque anni. Una convivenza non regolata da nessuna legge; affidata soltanto al carattere di questi due personaggi così diversi, nonostante una sottolineatura, a tratti un po’ d’ufficio, della continuità tra i loro pontificati”.

“Non era scontato che «due Papi» in Vaticano riuscissero a mantenere una personalità così distinta, senza per questo sovrapporsi o, peggio, trasmettere messaggi di divisione. Se per caso esistessero delle differenze, - conclude Massimo Franco - sono rimaste un segreto custodito tra di loro”, (…) “un segno di forza spirituale e di umiltà, che sublima quando, rivolto a quanti continuano a interessarsi a lui, saluta con un tono quasi familiare: «Non posso fare altro che ringraziare»”.

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