«Anche voi tenetevi pronti» Commento al Vangelo del 27 novembre 2016, I domenica di Avvento

"Venite, saliamo al monte del Signore", esorta il profeta Isaia nella prima lettura. Sono parole quanto mai adatte per ri-avviare il nostro cammino in questo nuovo tempo che si spalanca davanti a noi oggi con la prima domenica di Avvento. La liturgia segue una dinamica del tutto umana in quanto è un vero e proprio cammino, nel senso anche fisico e non solo spirituale. La liturgia ci fa percepire il Dio che non solo sta in mezzo a noi, stabilisce la sua tenda in mezzo all'umanità, ma un Dio che stabilendo la sua abitazione nel nostro mondo, cammina con l’uomo, si mette al suo fianco per condividere il suo itinerario esistenziale. Ancora una volta ci ritroviamo a vivere un tempo forte dell’anno liturgico, l’Avvento. Questo tempo è contrassegnato da un simbolo particolare: la luce. Infatti durante le quattro domeniche che precedono il Natale si accendono le lampade posizionate sull'altare. Di domenica in domenica la luce si fa sempre più intensa. Non solo, ma facendosi intensa, permette all'uomo di avere una visione sempre più chiara della realtà esistenziale, del mistero che celebriamo con il Natale. 
Il mistero del Natale è un mistero di luce, è un vero gioco di luci. È il tempo delle stelle. Quelle stelle che illuminano la notte della nascita del Redentore. Quelle stelle che brillano le notti insonni dei pastori di Betlemme. Quelle stelle che splendono nel cielo della vita della povera gente del villaggio di Betlemme. Quelle stelle che sorridono alla vista incantata dei poveri di Betlemme. Quelle stelle che prendono la loro luce dallo stesso mistero del Natale, dal sole di giustizia, Gesù Cristo. 
"Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore!", ci fa cantare oggi il Salmo 121. Non basta camminare ma è necessario camminare con gioia, vivere questo nuovo tempo nello spirito della gioia. E san Paolo incalza nella seconda lettura: «È ormai tempo di svegliarvi dal sonno». È tempo, appunto, di metterci in cammino, di non lasciarci prendere dalla pigrizia dello spirito, di non cullarsi troppo nella comodità di un giaciglio. È tempo di intraprendere nuove strade. E il Vangelo, dulcis in fundo, ci parla di una venuta. Per questo Gesù stesso esorta: Vegliate! È tempo di vegliare, di scrutare nuovi orizzonti, di intravedere nuove mete, di fissare nuovi obiettivi esistenziali. 
Ecco, l’Avvento è il tempo carico di speranza, è il tempo della luce, il tempo che ci permette di intravedere nuovi obiettivi. E per questo è necessario mettersi in cammino. Fin tanto che non raggiungeremo l’obiettivo, senza lasciarci però ingannare dalla logica umana. Queste dunque, le tre parole chiavi che ci devono accompagnare in questo tempo particolare e intenso della vita liturgica: il cammino, la luce e la gioia. Camminare con gioia lasciandosi illuminare dalle stelle che il Signore fa brillare nel cielo della vita di ciascuno di noi. 
Padre Onofrio Antonio Farinola
Sacerdote cappuccino

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