Santa Messa conclusiva dell'Incontro delle Superiore, formatrici ed econome dell'Istituto.

Presieduta solennemente dal Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica; concelebrata insieme a Monsignor Lauro Tisi Arcivescovo di Trento e padre Modeste Ouedraogo (camilliano) assistiti dal chierico camilliano Walter Vinci.
 Arrivo del Cardinale: accolto dalla Madre Zelia, suo consiglio e Monsignor Lauro

Una giornata piena di luce e tanta gioia intorno all'altare della nostra cappella a Grottaferrata una Eucaristia accompagnata da gesti significativi, come l’accensione delle lampade della misericordia. Accese dal cero Pasquale dal Cardinale dopo di che, lui accendeva ogni lampada, che sono state portate dalle sorelle a tutte le nostre comunità sparse nel mondo e alla fine della Messa portate alle cappelle degli amati Fondatori per un affidare ogni comunità.
Monsignor Lauro Tisi e padre Modeste Ouedraogo MI
“Lo Spirito Santo è Colui che ci fa camminare in questo momento attuale della Chiesa” ha esordito il Cardinale. “I discepoli avevano ricevuto la grazia di aspettare la luce dello Spirito. Questo a noi dà tanta sicurezza. Ci ha confidato  “mi è piaciuto molto venire da voi giusto nel giorno in cui si legge il capitolo 17 di Giovanni dove si trova questa affermazione: «perché tutti siano una sola cosa, come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.» Questo è il programma che Gesù ha lasciato per tutta la Chiesa per tutti noi: cercare l’unità della Chiesa come il Padre e il Figlio sono uniti”.
“Quello che il Vangelo ha nel suo cuore è l’amore e la misericordia, due realtà che sono una cosa sola. Dio è amore, Dio è misericordia e noi siamo chiamate ad essere amore e misericordia e questa realtà, questa esperienza sarà quella che farà capire a molti altri il Vangelo. «Da questo sapranno che siete miei discepoli se vi amerete gli uni gli altri»” per cui “l’altro è colui che mi dà la possibilità di amare.”
 
“Coltivare il rapporto con Gesù, che ci ha guardato con amore e rispondere con amore a questo sguardo, non solo per alcuni anni, perché la nostra consacrazione non è una consacrazione per un giorno, per un mese, per un anno ma è una consacrazione che cresce fino all'eternità.”

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