Misericordia e perdono nei conventi*

Le persone più difficili per convertirsi alla misericordia e al perdono sono, alle volte, le persone consacrate che pensano che non hanno molte cose da perdonarsi e non trovano il modo di usare anche la misericordia. Tutti i consacrati dovrebbero essere esperti, affamati della misericordia di Dio e del perdono. 
Molte volte ascoltiamo dire: io perdono, ma non dimentico!
A questa affermazione, normalmente io rispondo: Ringrazia il Signore perché hai una buona memoria”. 
La cosa più triste è dimenticare. Cerchi le chiavi e le hai in mano. Oppure cerchi dappertutto gli occhiali e gli ai in cima al naso. Tutto quello che avviene nella nostra vita, sia di bene che di male è registrato nella nostra memoria e non possiamo mai dimenticarlo! Il perdono non è dimenticare, è offrire all'altro la possibilità di ricominciare con te il cammino della ricerca di Dio. 
Anche se la Bibbia dice che Dio dimentica i peccati, non significa che li “dimentichi”, ma che li perdona nella sua misericordia e che ridona la piena fiducia per continuare il tuo cammino di amore, di gioia e di pace!
È più difficile perdonare le piccole offese che le grandi offese. Nei conventi non abbiamo grandi offese da perdonarci. Abbiamo piccole antipatie, piccole punture di ago, sguardi, giudizi cattivi ma queste piccole cose ci fanno soffrire e ci impediscono l’incontro e il dialogo.
In quest’anno della misericordia abbiamo bisogno di avere in noi la coscienza di dare il perdono a coloro che ci possono avere offeso. Di mettere in pratica quel testo meraviglioso del Vangelo “Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono (Mt 5, 23-24). 
Il vero perdono ci libera e ci dà la gioia di essere accolti con misericordia e con amore da tutte le persone della nostra comunità. 
Anche nei conventi dobbiamo aprire le porte del cuore della misericordia per essere più felici e più fraterni!

*Frei Patricio Sciadini, OCD

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