14 luglio a Grottaferrata. Rinnovazione dei Santi Voti di 5 delle nostre sorelle.

Omelia del padre Modest Ouedraogo durante la Santa Messa mattutina dove cinque delle nostre sorelle hanno rinnovato i santi voti:
Sr. Paula; Sr. Norma; Sr. Fatima; Sr. Marcela e Sr. Victoria.

..14 Luglio 1614, à Roma, alla Maddalena, ore 21'30, Camillo si illumina per un istante, e unisce l'ultimo sorriso all'ultimo respiro. Camillo conta 64 anni. Nasce così al cielo un gigante della carità, si spegne una testimonianza colossale di amore, ci lascia l'esempio di una fedeltà testarda...
La Chiesa oggi lo ricorda con grande venerazione, noi, suoi figli lo celebriamo con grande gioia, con grande fierezza e con grande devozione. 
Si lodiamo il Creatore supremo, per il dono di San Camillo, per la sua vita, per l'opera voluta da Dio, realizzata da lui e che oggi continua e risplende!
È una Grande gioia celebrare San Camillo, ma ancora di più celebrarlo insieme tutti figli e figlie di San Camillo! è una grande grazia per me, celebrare insieme a voi, sorelle carissime e figlie di San Camillo. Siamo tutti figli e figlie di San Camillo. 
Il carisma, la spiritualità, la costituzione... la conosciamo bene. Non voglio quindi annoiarvi. In questa solennità, vorrei solo dire due cose! 
Torna la festa del nostro Padre e Lui stesso ci parla al cuore dicendo: " ricordatevi carissime figlie e figli che questa nostra vocazione è una religione di Croce! Continuate!
SI, religione di Croce e Continuare sono i due punti sui cui vorrei soffermarmi!

Religione di Croce
"Se alcuno ispirato dal Signore Iddio vorrà esercitare l'opere di misericordia, corporali e spirituali secondo il nostro Istituto, sappia che ha da esser morto a tutte le cose del mondo... e vivere solamente a Gesù Crocifisso sotto il soavissimo giogo della perpetua Povertà, Castità, Obbedienza, e servigio degli poveri infermi..." (Dalla prima costituzione dell'Ordine dei MI dal 2do Cap. Generale 1599)

Siete Figlie di San Camillo, siamo figli di San Camillo. Figlie! di San Camillo! depositarie della sua eredità spirituale, custodi fedele della sua pianticella, siete, siamo, il prolungamento della fiducia, della speranza di Dio in San Camillo! Portiamo il titolo non solo di discepoli ma più profondamente di FIGLI e FIGLIE, legati dal sangue della carità, uniti dallo Spirito d'Amore. Orgoglio nostro, ma anche responsabilità spaventosa! come tramandare nei secoli la testimonianza di un cosi grande araldo della carità? Figli e figlie di San Camillo. Croce rossa sul petto. Perché una croce?
Nel 1620 padre Sanzio Cicatelli, primo biografo del Santo, “per tre ragioni piacque al padre nostro che portassimo la Croce né vestimenti, tenendola per nostra impresa e insegna. 
La prima per far distinzione dall'abito della Compagnia di Gesù. 
La seconda per far conoscere al mondo che tutti noi segnati di questo impronto di Croce siamo come schiavi venduti e dedicati per servizio dei poveri infermi. 
E la terza per dimostrare che questa è religione di croce, cioè di morte, di patimenti e di fatica, acciò quelli che vorranno seguitar il nostro modo di vita, si presuppongano di venir ad abbracciare la Croce, di abnegar se stessi e di seguitar Gesù Cristo fino alla morte”.
Nessun figlio, nessuna figlia rimanga insensibile ad ogni forma di sofferenza in qualsiasi angolo del mondo. Nessun ha il diritto di non sapere della sofferenza degli uomini, malattie, epidemie, guerre, ingiustizie, oddio...perché il servizio camilliano inizia con la sensibilità del cuore, che porta poi alla preghiera, e la preghiera ispira l'azione, si concretizza nell'azione. Dice il libro del Siracide: "non rifiutare il sostentamento al povero, non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi. Non rattristare un affamato, non esasperare un uomo già in difficoltà. Non turbare un cuore esasperato, non negare un dono al bisognoso. Non respingere la supplica di un povero..."
Aiutare chi soffre è camilliano, amare gli ammalati è camilliano, curare amando e amare curando è camilliano... ma in questa religione di Croce, soffrire è anche camilliano! Per favore, non inventate la sofferenza ne per gli altri ne per voi stessi! il Soffrire camilliano è vivere in uno spirito di sacrificio, di dedizione totale, disponibile servizio: la diaconia della carità! Come ci riporta il vangelo ascoltato sulla guarigione della suocera di Pietro. Guarita, diventa diaconessa a servizio degli altri. 

Si parla spesso di spirito di San Camillo! Io preferirei l'anima camilliana. Il termine "spirito camilliano" per me richiama facilmente all'azione. Invece, "l'anima camilliana" esprime una caratteristica ontologica , quindi richiama all'essere!
"Ebbene mie dilette figliuole, è ora che finisca....Una solo parola di esortazione, terminando, perché non voglio troppo annoiarvi. Ricordatevi che per voi non vi è miglior modo di glorificare il nostro santo padre Camillo che sforzandoci sempre più di diventare suoi veri figli colla imitazione pratica delle sue rare virtù.  Oh! Siate dunque sempre meglio le vere e fervorose Figlie di San Camillo; il vostro solo nome racchiude tutto ciò che dovete fare e dovete essere dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini."
(P. Tezza, Lille 14 Luglio 1898)
A voi sorelle carissime che rinnovate oggi la vostra professione religiosa, Sr Marcella, Sr Paula, Sr Fatima, Sr Norma, Sr. Vittoria, custodite gelosamente  e con fierezza questo nome di "Figlie del nostro Padre San Camillo"! Rivendicatelo pure sapendo che dietro questa bellissimo nome, si nasconde una responsabilità. 
Continuare!
“Ti che t’affliggi, pusillanime? Continua, perché questa non è opera tua, ma mia”. Così il crocifisso parlò a san Camillo durante un momento di difficoltà, incoraggiandolo a proseguire la sua opera.
Religione di Croce, simbolo di sofferenza, ma anche simbolo di speranza. Ogni anno, torna la festa di san Camillo no solo per richiamarci all'identità della nostra vocazione, al fervore della nostra devozione, ma anche e soprattutto per dire ad ognuno di suoi figli e figlie, Coraggio! Vai Avanti. Il simbolo della croce nella nostra vita consacrata ci serve per guardare sempre al crocifisso,  riprendere coraggio, per continuare a fare il nostro dovere, a continuare a credere alla potenza della fedeltà nella carità. Continuare a fare il bene perché non è opera nostra. Continuare pure a costo di sacrificio perché questa nostra è una religione della croce!.Si Carissimi, andiamo avanti, guardando al crocifisso che abbiamo la grazia di portare sul petto, nel cuore, nella vita!  Fermarsi è sottrarsi dal numero delle Figli e dei Figli di Camillo. Perché Camillo non si è fermato, è uno che ha sempre camminato!
Glorioso Padre Camillo nostro fondatore e protettore, tu che hai assistito i malati con amore di madre, dal cielo volgi il tuo sguardo misericordioso su tutti i sofferenti e intercedi per loro. Concedi anche a noi di essere infiammati della stessa carità che ardeva nel tuo cuore per amare e servire il nostro prossimo sofferente.

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