Treviso: Lunedì 18 maggio - Inaugurazione del nuovo Padiglione dell'Ospedale San Camillo

Erano presente il governatore del regione veneto Luca Zaia , il Vicario generale della Diocesi Mons. Adriano Cevolotto e numerosi autorità politiche, sanitarie e religiose e il personale della struttura di Treviso.

Saluti Iniziali

Molto Rev. Don Adriano,
Illustrissimo Presidente,
Gentilissimi Ospiti
Sono lieta di porgere il mio cordiale benvenuto a tutti voi a lei signor Presidente Zaia che, così numerosi, avete risposto con favore all'invito dell’Istituto delle Figlie di San Camillo a partecipare all'inaugurazione di queste nuove sezioni dell’Ospedale San Camillo di Treviso. Questo Centro si presenta oggi rinnovato e con strutture moderne, dopo intensi lavori. Mi complimento  con tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di tale opera, perché sono riusciti a fare di questo grande complesso un "segno permanente della presenza di Dio".
È veramente un'opera senza pari nel suo genere soprattutto per la molteplicità e la qualità dei servizi offerti. Le moderne e funzionali sezioni del complesso ospedaliero, che oggi vengono inaugurate, pone in luce un aspetto qualificante, quello della carità e dell'attenzione verso i nostri fratelli sofferenti.
Ecco, l'aspetto peculiare di questo complesso assistenziale, che diventa, oggi ancora di più, un segno della sollecitudine dell’Istituto verso i più deboli ed un singolare "pulpito" di evangelizzazione. 
Anzi, esso si colloca nel cuore della Chiesa: qui il "vangelo della carità" sarà proclamato e testimoniato; qui si renderà visibile che non si può amare Cristo, che non vediamo, senza amare prima i fratelli, che invece vediamo, specialmente quelli più bisognosi. Mi rivolgo ora al personale sanitario e amministrativo, così come ai rappresentanti istituzionali: fate funzionare al meglio le strutture che questa sera sono inaugurate e benedette, tocca ora a voi farle palpitare di fede e di amore. Voi avete tre  grandi maestri e protettori, San Camillo, i beati Padre Luigi Tezza e Madre Giuseppina
Vannini. 
L'augurio che nasce dal cuore è che quest'opera cresca ulteriormente. Grazie


Commenti