Bene omnia fecit
[…] Per evitare questo
scoglio dello scaltro nemico armiamoci delle difese:
1) gran devozione allo
Spirito Santo acciò versi su di noi i suoi santi doni e frutti. 2) Pratica
giornaliera della santa umiltà, considerando inutile quel giorno in cui non ne
avremo praticato nessun atto. 3) Spirito interiore conservato sempre per mezzo
della presenza di spirito abituale, che è quanto dire procurare d’essere
continuamente alla presenza di Dio, cosa che deve avvenire in noi senza alcuno
sforzo, ma quasi direi come un moto naturale. 4) Bene omnia fecit. […]
Fin dal primo incontro che
il Padre Tezza ebbe con la Madre nella cappella del Cenacolo in Roma, invitando
egli la giovane a voler cooperare alla Fondazione delle Figlie di San Camillo,
le diceva: «Dobbiamo dar vita a una Congregazione come non ve ne sono» ; la Madre rispondeva e commentava
questa espressione alle figlie così: noi dobbiamo formare delle religiose tutte
semplicità e amor di Dio perfetto, nella pura osservanza dei nostri doveri. Il
carattere del nostro Istituto è delineato completamente da questa
espressione:
“Bene omnia fecit”. Guai a quelle Figlie di San Camillo che non tengono a
questa semplicità di vita: esse non saranno benedette da Dio. Non cose
straordinarie, non miracoli. Facciamo bene quello che dobbiamo fare, quello che
ci viene imposto dall'obbedienza ». (Positio,
Summ, p.210)
Preghiamo:
O Dio Padre, la cui tenerezza e misericordia oltrepassa ogni misura, ascolta le nostre suppliche, per intercessione di Santa Giuseppina Vannini e concedi anche a noi di imitare i suoi eroici esempi di bontà, di fede e di carità misericordiosa.
Per Cristo nostro Signore.
Pater, Ave e Gloria.
Amen.
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