Siamo sempre nelle mani di Dio


Grazie, Simonetta per questa dolorosa ma profonda riflessione. Da parte nostra assicuriamo un fervido ricordo nella preghiera! Con tutto il cuore vi diciamo: Coraggio e avanti, che il Signore non vi abbandona mai!

"Dal 20 maggio 2012 noi emiliani siamo protagonisti di un incredibile film dell’orrore! Da giorni siamo onnipresenti nelle immagini e nei discorsi televisivi e radiofonici! Lo chiamano sisma emiliano ed è un fenomeno che stupisce tutti per la sua virulenza e la sua durata, infatti lo sciame sismico non si interrompe mai e solo in futuro capiremo quali danni stiamo già subendo anche a livello psicologico. Ad ogni scossa c’è il panico: tutti col cuore in gola urlano, piangono, si abbracciano ammutoliti o recitano preghiere. I nervi sono ormai a fior di pelle, si dorme poco e male e si sobbalza per un nonnulla. Quando prevale la voglia di ricominciare le macerie, i lutti e le nuove scosse imbrigliano e frenano. Gli esperti dicono che gli Appennini si sono risvegliati dopo secoli di apparente inattività e per anni condizioneranno la vita degli abitanti di tutto il Nord, depauperando l’economia della parte più ricca del Bel Paese.
Oggi essere modenesi è assai arduo: non parlo di chi vive in montagna e ospita amici e parenti residenti nelle località più danneggiate (Finale Emilia, San Felice, Novi, Concordia, Cavezzo, Mirandola ecc.. ), nemmeno di chi – come me – vive in città e cerca faticosamente di convivere con la ex-terraferma, ma faccio riferimento specifico a tutti coloro che sopravvivono nelle tende, perché hanno perso tutto, coi disagi che tale condizione comporta.
Forse la popolazione più ricca e più godereccia d’Italia rischia di diventare la più povera?! Qualcuno potrebbe pensare anche a una maledizione, qualcuno forse aspetta già la fine del mondo prefigurata dai Maya nell’anno in corso! E se invece Dio avesse permesso tutto ciò per farci sperimentare la preghiera continua, che è una necessità per la salvezza dell’anima (Vangelo di Luca 18,1: “pregare sempre senza stancarsi” e  S.Paolo ai Tessalonicesi - 1Ts 5,17: “pregare ininterrottamente”)!
Allora non dobbiamo tacere e per incoraggiare i più sfiduciati, oltre a parlare di emilianità quale valore assoluto regionale, sintesi di ogni virtù e pregio, possiamo altresì cercare di evangelizzare spiegando (e testimoniando) l’urgenza dell’abbandono filiale a Dio, per ottenere coraggio  e forza nei momenti più drammatici.

"Non appoggiarti all’uomo: deve morire.
Non appoggiarti all’albero: deve seccare.
Non appoggiarti al muro: deve crollare.
Appoggiati a Dio, a Dio soltanto. Lui rimane sempre!"
(San Francesco d'Assisi)
                                                                                    
Simonetta Delle Donne (di Modena)

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