Brescia: I malati sono i nostri padroni


 

Le Figlie di San Camillo hanno concluso a Sant'Afra le celebrazioni per il Centenario della morte della Beata Madre Giuseppina Vannini.
A un secolo dalla «nascita al cielo» di Madre Giuseppina Vannini, Beata, le «Figlie di San Camillo» dedite nel mondo al servizio dei malati e dei sofferenti hanno celebrato il ricordo della fondatrice della Congregazione con iniziative che hanno coinvol­to gli ospiti e i collaboratori delle strutture sanitarie e d'accoglienza: a Brescia, la Casa di Cura San Camillo e la Casa di riposo «San Giuseppe» di via Milano. 

È stato «un anno di grazie e di lode al Si­gnore, che ci impegna a cam­minare sempre di più sulle or­me della fondatrice», ha det­to ieri - nella chiesa di San­t'Afra in festa affollata da col­laboratori e fedeli - la superio­ra suor Lilly Rose Pereppaden a chiusura delle manifestazioni per il centenario av­viate nel febbraio del 2011. «I malati sono i nostri padro­ni» ha ricordato la superiora, frase che è stata ripresa dal Ve­scovo nell'omelia come «un segno della presenza del Ri­sorto oggi», nella scelta di per­sone che volontariamente si mettono al servizio di chi sof­fre. «Sono molti gli esempi nella Chiesa - ha osservato monsignor Luciano Monari - che si spiegano solo se si con­stata che Gesù Cristo opera in modo efficace nella vita del­le persone. Cristo non è un uo­mo del passato, è un contem­poraneo e noi siamo testimoni del Signore risorto se qual­che cosa nella nostra vita è cambiato nell'incontro con la sua parola. Possono essere gesti di bontà, desideri di be­ne, scelte di libertà ulteriore. La presenza di una Famiglia - religiosa sta a indicare che qualcosa è successo nella vita di queste persone». 
Accompa­gnata dai canti del coro, la so­lenne concele­brazione ha richiamato nella chiesa di San­t'Afra le religio­se che portano sull'abito la cro­ce rossa dell'im­pegno tra i ma­lati, ammini­stratori e colla­boratori, tra le autorità era presente Margherita Peroni, neoassessore regionale. «Il periodo pasquale ci aiuta a ritro­vare il Signore risorto nella nostra vita - ha detto il Vescovo - Gesù Cristo che è vivo e continua a operare dentro la storia degli uomini.
L'energia spirituale che deriva dal Signore è efficace oggi, dobbiamo imparare a riconoscere la sua presenza: anche gli apostoli hanno fatto fatica, ma hanno ca­pito che il disegno di Dio non termina con la sofferenza e la morte   che Cristo dalla morte è passa­to a una condizione di vita più ricca ed efficace. Nel suo nome viene predica­ta la conversione, che nel cuo­re degli uomini porta la forza di diventare creature nuove».

Vissuta tra il 1859 e il 23 feb­braio 1911, la fondatrice delle Figlie di San Camillo è stata proclamata Beata nel 1994: «La Chiesa - ha spiegato mon-signor Monari - ha ricono­sciuto che nel cammino della sua vita è rimasta fedele al Vangelo in modo eroico: que­sto significa che nella sua vita l'azione del Signore è stata co­sì efficace da produrre gestì non usuali: lei l'ha accolta e ha creduto nella forza del Si­gnore risorto». Nelle preghie­re dei fedeli si è auspicata la santificazione di Madre Giuseppina Vannini, esempio sempre attuale di dedizione e servizio.

 
Con Cuore di Madre ringrazia a Elisabetta Nicoli per l'articolo.

Commenti